22 maggio 2011

Conocchia e spola

Conocchia:


Conocchia



La conocchia o rocca è uno strumento che in coppia col fuso serve a filare.
Usata sin dall'antichità serve a reggere l'ammasso di fibre tessili durante l'operazione di filatura, in modo che il filatore abbia comodamente a disposizione le fibre mantenendo libere le mani.
  • La struttura era costituita da un bastone di legno con una gabbietta o altro ingrossamento posizionato in alto intorno al quale si legava la massa del filato. *Se costruita in canna, la gabbietta era realizzata aprendo la canna in sei-otto parti ad una estremità; con l'allargamento e la richiusura di queste sezioni si otteneva una gabbietta di forma affusolata.
  • In alcuni casi alla sommità della rocca erano inseriti, in appositi fori passanti, dei rebbi ovvero dei bastoncini in numero variabile a cui veniva fissata la massa di lana da filare.
  • La massa di fibre era mantenuta ferma sulla conocchia da un laccio o da un anello che, avvolto intorno alla massa, la teneva compressa impedendole di scivolare in basso lungo il bastone.

Con tutte le fasi della lavorazione della lana, della canapa e del lino, dal neolitico alla rivoluzione industriale, la filatura ha occupato per millenni una grossa parte del lavoro femminile domestico.
In età romana, come già nel mondo greco ed etrusco, la filatura della lana, effettuata con rocche di varia tipologia, era una delle attività per eccellenza della domina tanto da essere citata nelle epigrafi funerarie oppure da essere raffigurata sulle tombe, spesso nelle mani della defunta, a indicarne le virtù domestiche. In alcuni casi rocche e fusi erano anche inseriti nei corredi funerari.
Sulla base dei rinvenimenti archeologici le rocche antiche possono essere divise in tre grandi categorie: quelle da dito, di dimensioni ridotte e dotate di un anello in cui veniva inserito un dito per impugnarle; quelle da mano, più lunghe, che venivano tenute nella mano sinistra; quelle da braccio, di grandi dimensioni, che potevano essere tenute in mano o sotto il braccio o infilate nella cintura. Se è presumibile che la maggior parte di questi strumenti fosse in legno, difficilmente conservabile, sono note rocche in ambra, osso, giaietto, avorio.
Pure i fusi, oltre che in osso, erano spesso realizzati in legno: di questi esemplari spesso rimane solo la fusarola, ovvero il peso circolare che serve per stabilizzare la rotazione del fuso durante l'operazione che permette di attorcere il filo. Sono note fusarole in ambra, osso, vetro, pietra e ceramica.
L'accoppiata rocca e fuso era compresa nella dote di una sposa, da attrezzo utile diventava, con decorazioni e intagli, opera d'arte.
Venne usata nelle campagne fino all'inizio del XX secolo, anche se preesistevano, fin dal medioevo, macchinari (arcolaio) per filare in maniera più veloce, soprattutto dalle donne che pascolavano le greggi o si spostavano (e intanto filavano), questa conocchia da viaggio era di formato ridotto, più corta e leggera, si infilava in tasca e si attaccava al vestito per reggerla diritta.

Spoletta:
Spoletta

La navetta o spoletta è l'attrezzo che contiene il filato per 
tessere. Entrando nel passo aperto tra i fili dell'ordito permette
di inserire il filo di trama e costruire un tessuto.
Vari tipi di spoletta:
  • Per un telaio a tensione o per uno a pesi può essere semplicemente un legnetto o un rametto.
  • La navetta più semplice è fatta con una assicella di legno che ha una tacca o incavo ad ogni estremità. L'assicella è larga pochi centimetri e più o meno lunga in proporzione alla larghezza dell'ordito.
  • Le navettine per arazzo in un telaio a basso liccio sono un cilindro di legno tornito con un foro alle estremità per caricarle sulla bobinatrice.
  • I brocci sono le navette per arazzo in un telaio ad alto liccio, costruite in legno tornito hanno ad un'estremità una punta e all'altra un ingrossamento a pallina per non far scivolare il filo.
  • La navetta per telai artigianali è costituita da un blocchetto di legno, lungo 20-30 centimetri, appuntito alle estremità con una cava centrale contenente una spoletta di filo, durante la corsa la spoletta srotola il filo lasciando al pettine l'incombenza di batterlo contro la trama precedente per compattare il tessuto.
  • Se il telaio è fornito del congegno per lanciare le navette (spoletta volante), queste devono avere un certo peso e aerodinamicità, solitamente hanno le punte rivestite in metallo.
Oggi i telai industriali più recenti non hanno la navetta che è stata sostituita da apposite pinze o da un getto d'aria compressa.

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